Si celebra domani il 25 aprile, la Festa della Liberazione. Una data importante, decisiva per il nostro paese, che rimanda al 25 aprile del 1945 quando il CLNAI (Comitato Liberazione Nazionale Alta Italia) proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori che subivano ancora l’occupazione nazifascista. Seguirono altre giornate difficili e cruente, ma quel giorno è assurto – sin dal 1946, per iniziativa di Alcide De Gasperi, primo Presidente del Consiglio della neonata Repubblica – a data emblematica della liberazione dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista.
Si tratta dunque di una pagina di storia particolarmente significativa, che è giusto ricordare e che non smette di comunicarci ancora molto, oltre il dettaglio del fatto storico. Ricordando le parole del Presidente Mattarella possiamo dire che festeggiare il 25 aprile vuol dire
celebrare il ritorno dell’Italia alla libertà e alla democrazia, dopo vent’anni di dittatura, di privazione delle libertà fondamentali, di oppressione e di persecuzioni […] Il 25 aprile del 1945 nasceva, dalle rovine della guerra, una nuova e diversa Italia, che troverà i suoi compimenti il 2 giugno del 1946, con la scelta della Repubblica, e il primo gennaio 1948 con la nostra Costituzione.
“La libertà è come l’aria” aveva già detto del resto, in un suo discorso del 1955, uno dei padri costituenti della Repubblica italiana, Piero Calamandrei. È cioè un valore necessario, indispensabile per dare senso pieno alla parola ‘vita’: dobbiamo difenderlo e ricordarlo in occasione del 25 aprile e tutti gli altri giorni.
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